Il libro "perception design"

Giulio Bertagna, Aldo Bottoli | Perception Design - Contributi al progetto percettivo e concetti di scienza del colore | Maggioli Editore

Percezione e colore, un nuovo approccio 

Il nostro lavoro è stato orientato dal desiderio di trovare solide basi culturali per il progetto colore. 

Mentre lo studio procedeva, la necessità di dare risposte e fatti concreti alle richieste dei diversi pro- 

getti ci ha imposto di applicare, caso dopo caso, quanto si andava intuendo e sperimentando. Durante 

questo modo di procedere è emersa una sempre più precisa identità progettuale che, discostandosi 

dai tradizionali approcci decorativi, poneva i suoi riferimenti su basi più aggiornate, derivate da una 

sempre migliore conoscenza dei processi percettivi. Abbiamo così elaborato definizioni, concetti e 

mappe che tentano di rappresentare e di mettere in chiaro la complessità del fenomeno del colore, 

dei fenomeni percettivi e della conseguente progettazione. 

Da questo processo sono nati anche teoremi utili per indirizzare soluzioni e mettere in coerenza gli 

esiti del progetto che, altrimenti, avrebbe troppo risentito di scelte soggettive, difficili da motivare, 

difendere e da consolidare come modelli ripetibili. 

Sulla base di quanto conosciuto e sperimentato,  riteniamo sia il momento di non parlare più di 

“teoria dei colori” ma di “scienza del colore”, navigando oltre le rigide classificazioni intorno ai colori 

primari, alle geniali intuizioni di Goethe, alle dissertazioni di Schopenauer, alle osservazioni di Witt- 

genstein, all’arte del colore di Itten, alle citazioni di Arnheim, alle esperienze di Chevreul, alle indagini 

di Albers che, in “Interaction of color” del 1971, da uomo più moderno, accenna finalmente a una 

spiegazione fisiologica del contrasto simultaneo. Ma nel frattempo sono trascorsi quasi cinquant’anni 

certamente fra i più ricchi di scoperte e informazioni che l’uomo abbia mai vissuto. E’ inoltre neces- 

sario considerare i contributi di Planck ed Einstein sui quanti di energia e di tutti gli uomini di 

scienza che hanno studiato il fenomeno luce-colore prima e dopo di loro. Non abbiamo potuto igno- 

rare che dalla fisiologia è nata la neurofisiologia e poi la psicoendocrinologia che tanto hanno chiarito 

sul colore e sui suoi effetti ottici e psicofisiologici, che dalla psicologia è nata la psicofisica per non 

parlare della psicofisiologia. 

Queste discipline e altre ancora, che vengono riunite nelle così dette neuroscienze, hanno anche 

aperto nuove strade per un progetto più correlato alle esigenze dell’utenza, perché tra le verificabili 

fisicità e gli indagabili atteggiamenti dell’essere umano, prima ancora di arrivare alle profondità in- 

tangibili del pensiero, c’è un mondo infinito di processi biologici che ora sono conosciuti e possono 

essere utilizzati per progettare, come si dice, per l’uomo e “intorno all’uomo”. 

Alle neuroscienze si è associato il contributo dell’antropologia che, attraverso una sempre più arti- 

colata riflessione sulla percezione socio-culturale della “visione”, descrive la fisiologia della vista 

come lo specchio di tutti gli incontri interculturali, delle ibridazioni e dei meticciati contemporanei 

generati dall’urbanizzazione che si è verificata su scala planetaria. Questa analisi ci invita a non fer- 

marci al solo dato fisiologico, perché il progettare riguarda il comportamento umano e non i singoli 

organi. La cosiddetta “visione” ha un modo complesso di organizzarsi, non si limita a registrare e a 

sensibilizzare la retina, questo rappresenta solo il primo passo, così come lo è la risposta agli stimoli 

 

di tutti gli organi di senso. Nell’uomo la lettura di tutti gli stimoli indotti dall’ambiente captabile, si 

trasforma sempre in una operazione culturalmente determinata, per questo si cercherà di leggere il 

passaggio dalla visione alla percezione. 

 

 

Nasce il progetto percettivo 

Questa nuova disciplina del design, nella sua identità così come la proponiamo, necessita di un di- 

stinguo (ovviamente nel bene e nel male) rispetto alla comune denominazione di “progetto colore” 

o “progetto del colore”, proprio per non rischiare di “invadere” altrui punti di vista. Abbiamo per 

questo lasciata inalterata la dizione anglofona “color design” che con quel suo “design” posto dopo 

“color” sottolinea la sua appartenenza al mondo del design, mondo vasto, variegato, ricco di diverse 

contaminazioni culturali e in continua mutazione forse più dell’architettura. Il distinguo lo abbiamo 

voluto fare nello specifico italiano. Da “progetto colore” (che già è più di una semplice scelta del co- 

lore), lo abbiamo definito “progetto percettivo-cromatico” per mettere in evidenza che l’approccio 

progettuale tiene in considerazione principalmente la percezione come lettura cognitiva di un con- 

testo. Il colore però è una sensazione strumentale della percezione; infatti è proprio dall’analisi delle 

componenti percettive che inizia ogni nostro progetto. Per questa ragione, senza rinnegare l’identità 

del progetto percettivo-cromatico, abbiamo deciso di eliminare la ridondanza definendo la progettua- 

lità trattata in questo libro come “progetto percettivo”. 

La neurofisiologia spiega le diverse attivazioni che la luce è in grado di innescare sul sistema nervoso 

autonomo, un aspetto adattivo per aiutare l’essere umano a sopravvivere nell’ambiente; grazie alla 

psicofisica della visione si possono trovare interessanti esperienze per comprendere le reazioni del- 

l’essere umano a determinati stimoli luminosi e cromatici; la psicoendocrinologia spiega tutti gli assi 

che costituiscono i collegamenti e le interazioni tra le diverse componenti del “sistema nervoso ed 

endocrino” mentre nella psicofisiologia è possibile trovare una spiegazione dei meccanismi trasduttivi 

che, alla ricezione di uno stimolo fisiologico, provocano una risposta emotiva e psicologica e viceversa. 

All’antropologia della visione spetta il compito di analizzare il passaggio dall’attivazione sensoriale 

all’operazione culturalmente determinata, cioè la percezione culturale che non è imputabile a un 

solo senso, ma a tutti. Allora si prenderanno in considerazione, per ottenere informazioni sul com- 

portamento umano utili al progetto gli stimoli ottici, uditivi, olfattivi, tattili, gustativi come fatti non 

solo fisiologici, ma anche culturali.  

 

Il progetto percettivo nasce all’interno del processo di design dove, chiarito cosa fare e perché con 

il contributo di umanisti e neuroscienziati, diventa fondamentale l’apporto del tecnologo per trovare 

le migliori modalità realizzative. Attraverso questa collaborazione risulterà più facile non confondere 

o anteporre il come fare al cosa fare e perché. Il confronto fra le parti renderà più evidente come 

non spetti al tecnologo assumere a sé il ruolo di coordinatore sia dei saperi tecnici “il come fare” 

che dei saperi biologici e culturali “il cosa fare e perché”. Il fare design, come già accennato, non è 

certamente racchiudibile all’interno di precise formule perché si attua come processo. Per questo si 

pone come incontro di saperi, occasione di messa in coerenza tra le necessità e le possibilità scien- 

tifiche e tecnologiche.  All’interno del processo di design si attua un’espressione di intelligenza col- 

lettiva, si realizza un “equilibrio flessibile” modulato da condizioni, tempi e risorse. Ogni esito di 

progetto può avere un suo differente percorso e storia, l’importante è che siano considerate tutte le 

parti utili alla lettura dell’uomo. 

 

 

 




Contatti

Giulio Bertagna


www.giuliobertagna.it


348.4447244
328.3597205



 

Professional experience:

 

From 1973, devoted myself mainly to interior design, working with several furniture showrooms. I opened my own business of interior design in 1975.

I participated actively in the AIPi membership, Italian Association of Interior Architecture in Milan, of which I was Vice President from 1982 to 1984. I was the AIPi representative at international conferences of interior architecture in Madrid (1982) and Hamburg (1983). I was a member of the AIPi Executive Committee for eight years.

After several experiences within the product and graphic design, which was particularly important in the conscious use of color, I devoted myself since 1984 to this issue as a researcher and consultant. I did research on the criteria necessary for the use of color in different projects. This criteria based on electromagnetic interactions of light with the neuro-psycho-physiologic system.

I introduced and developed the "applied chromatology" as a new method for the design of color and perception, complementing the classical culture of artistic and philosophical investigation with emphasis on physics, neurophysiology, psychophysics of vision and psychophysiology.

I performed many experiments to test color inductions on physiological reactions of human beings. To compliment and consolidate my studies, I’am recognoised by several authoritative figures in the field of optical physics, psychophysics, neurophysiology and of the scientific research on perception and color.

 

In 1992 I prepared for Italian Railways, the color project, then realized, for the railway viaduct in Recco (Ge), the first case in Europe. In 1993, I addressed the theme of the visual environment with the first "Perceptive redevelopment plan" for Iplom refinery in Busalla (Genoa) which was to be followed, in 2000, by the "General plan of perception redevelopment", laying the groundwork for new attention and sustainable solutions for the environmental impact of industrial development.

In 1995 I was commissioned by The Fiat Auto group for research on the color of the car habitat, to optimize driver comfort and psychophysiological conditions.

I collaborated on the color project of the new Punto and of the Multipla. During my research, I developed the theme of "biological perceptibility" and introduced new concepts to guide the perception project, where the brain phenomenon of color is closely related.

 

In 1997 I organised "ColorShow", a system of educational entertainment on color (Saiedue'97 in Bologna and Farbe 2000 in Cologne) together with Aldo Bottoli with which, in the meantime, we founded B&B Color Design ( Giulio Bertagna, Aldo Bottoli & Partners), located in Biassono (MB) near Milan.

B&B Color Design involved creating cultural centers of excellence for applied research on chromatic and perceptive projects, renamed "Perception Design".

In 2003, we founded Osservatorio Colore Paesaggio in Genoa, still active as an Itinerant Research Center that collaborates with various faculties of architecture and design.

The second research center was inaugurated in Lissone in November 2009 and deals with perception in the interior design for collective use such as hospitals, nursing homes, schools, communities in general, public offices. Osservatorio Colore Paesaggio is administered by the Fondazione Colore Liguria, our Osservatorio Colore Interni (interior color design) in Lissone, is administered by the Fondazione Colore Brianza (www.osservatoriocolore.it)

 

Teaching

 

Former professor of Perception and Color at the Scuola Politecnica di Design (SPD Milan) and at the Institute of Architecture and Design (ISAD Milan) and after many lectures as visiting professor, since the academic year 2002/03 I was Lecturer in Perception and Colour at the Politecnico di Milano, Faculty of Design where I taught for six years.

 

Lectures, conferences, articles, essays

 

I write articles about color on architecture and design trade journals; have lectured at the Academy of Krakow Jana Matejki Wzornictwa and Przemyslowego Institute of Industrial Design in Warsaw. Perform training courses organized by Polidesign, University Consortium Politecnico di Milano. Speaker at International Congress in May 2008 "The hospital of the third millennium" in Alba (Cuneo), introducing the new design concept of "perception design" in therapeutic areas.

 

As a researcher I am engaged, with my colleague Aldo Bottoli, in the disclosure of a new culture of Color Project dedicated to designers and architects. Scientific, methodological and procedural research on the environmental perception design is the area of my interest and expertise.

 

In December 2009 I published my first essay: "Perception Design" with Aldo Bottoli, edited by Maggioli Publisher, targeted primarily at professional and academic education.

 

Education and training:

 

My early training was divided between humanities and technology, followed by the Faculty of Architecture in Milan and then I went on to study in France under the expert training of an interior architect; after the necessary studies and after reaching the level of education and training, in 1984 I passed the state examination at the Office Professionnel de Qualification des Architectes d'Intérieur in Paris, earning the title of architecte d'interieur (Directorate of Architecture and Heritage of the French Ministry of Culture).

I’am a member of the Conseil Français des Architectes d’Intérieur (CFAI).

Since 1984 I dedicated myself to the research on the perception design, finding encouragement and guidance of eminent personalities from academia. To date I have built approximately 27 years of research and experience on the topic of color and perception design with a scientific approach approved by academics, professionals,and many industries in Europe. I have been supervisor for two thesis degrees in interior design for the color-perception project of a kindergarten and long-distance ferries.

 

 

Principal subjects / occupational skills covered:

 

Graphic and pictorial representation of architecture, interior design, color as a scientific subject related to physics, neurophysiology, psychophysiology and psychophysics of vision. Color projects concerning redevelopment plans of first and second world war buildings, road infrastructure and technological services, large commercial buildings and industrial plants. Perception design projects for the humanization of schools, hospitals and places of collective activity.

 

Advice for identifying colors and folder organization samples for large manufacturing companies. Color perception and consulting for the automotive and design in general.

 

 

Main references:

 

Companies:

Fiat Auto | Ferrovie dello Stato | Akzo Nobel | MaxMeyer - Duco | Mondo | Genova Acque | Erg | Iplom | Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale | Ospedale San Bortolo di Vicenza| Ospedale San Martino di Genova | Comex Group Mexixo | Nuovo Ospedale di Alba-Bra di Verduno (Cn)...

 

Municipalities and Province:

Municipality of Genoa | Municipality of Milan | Municipality of Vasto | Municipality of Chiavari | Municipality of Rapallo | Municipality of Rozzano | Municipality of Amalfi | Municipality of Gattinara | Municipality of Tremezzo | Municipality of Cucciago | Municipality of Menaggio | Municipality of Pieve Ligure | Municipality of Ne | Municipality of Monza | Municipality of Lissone...

Province of Vercelli| Province of Monza e Brianza...

 

 

More information:

Professional subscriptions, tasks and roles

 

CFAI, Conseil Français des Architectes d’Intérieur, Paris.

Member of the Centro Interdipartimentale Colore e Arte, Dip. di Psicologia Generale, Padova.

BEF/IACC, European Association of Colour Designers, Geneva.

Professor of Perception and Color, Faculty of Design, Department of Politecnico di Milano Indigo.

Scientific Director and Project Monitoring of Color Observatory.